Passatelli asciutti in ragu' bianco di orata e asparagi di stagione – ricetta di "Chef Raf"

Ingredienti (per 4 persone)


  • 150 gr di pan grattato
  • 120 gr di parmigiano reggiano grattugiato (possibilmente 18 mesi min.)
  • 30 gr di farina tipo 00
  • 3 uova
  • sedano, carote e cipolla (per brodo vegetale) e per il fumetto
  • 3 orate grandi
  • 1 scalogno, 1/2 spicchio d'aglio
  •  un mazzetto di asparagi di stagione ( ne bastano 3 o 4 di quelli piccoli, per persona)
  • sale, pepe e olio di oliva extra vergine q.b.

Preparazione


Preparare l'impasto delle passatelle con il pan grattato, le uova, il parmigiano e quel pò di farina che lo compatta. Non utilizzeremo la noce moscata per questo tipo di preparazione.
A parte, prepariamo un brodo vegetale che servirà poi per cuocere le passatelle.
Mentre l'impasto delle passatelle riposa andiamo a preparare il nostro ragù bianco.
Sfilettiamo con cura le orate e conserviamo le parti di scarto per preparare un fumetto con sedano,carote e cipolla in una pentola a parte. Il fumetto può essere utilizzato per bagnare il ragù e tirare velocemente le passatelle al momento del servizio.
Per spellare i filetti prima di tagliarli li scottiamo dalla parte della pelle su una padella antiaderente, la pelle si staccherà facilmente in un attimo. 
Poi, in una padella mettiamo un fondo di olio di oliva e.v. e andiamo a rosolare leggermente una punta di aglio e  lo scalogno tagliato a fette sottilissime.
Inseriamo poi gli asparagi tagliati a pezzetti.
Dell'asparago lasciamo intatta la punta che è molto saporita e cuoce in brevissimo tempo.
Bagnamo il fondo con un pò di fumetto e aggiungiamo i filetti tagliati in piccoli trancetti.
Finiamo la cottura aggiustando di sale e pepe.
Saltiamo nel ragù le passatelle cotte al dente e ben scolate. Attenzione a non cuocerle troppo affinchè conservino la loro compattezza.
Il risultato sarà unico, la passatella si sposerà perfettamente con la carnosità e la delicatezza dell'orata creando un equilibrio di sapori e compattezza di piatto unica. 
Da provare per una cena semplice ma particolare, capace di soddisfare i palati più fini con facilità ed in tempi abbastanza rapidi.



Filetto di orata in guazzetto di vongola– Ricetta di "Chef Raf"

Ingredienti (per 4 persone)


  • 2 orate grandi
  • 1 kg di vongole veraci
  • pomodorini pachino (1/4 di confezione)
  • olio di oliva e.v.
  • prezzemolo
  • 1/2 spicchio di aglio
  • fumetto per diluire all'occorrenza 

Preparazione

E' una preparazione più veloce a farsi che a dirsi.

Per prima cosa schiudiamo le vongole, precedentemente spurgate, in una casseruola con coperchio e   con qualche pomodorino pachino tagliato e schiacciato, utile a correggere il sapore e a dar colore al piatto. 
mentre aspettiamo che le vongole si aprano in casseruola, come nei piatti precedenti, andremo a sfilettare e a scottare in padella l'orata. 
passiamo prima la parte con la pelle e poi la giriamo una volta sola,
finiamo la cottura con un pò di sughetto delle vongole e un mestolino di fumetto.
impiattiamo insieme alle vongole e pomodorini, un filo d'olio e.v. e prezzemolo trito a pioggia.

Filetto d'orata al vapore su letto di jiulienne di verdure fresce e zabaione all'aneto – ricetta di "Chef Raf"

Ingredienti (per 4 persone)


  • 2 orate grandi, fresche di pescato (possibilmente)
  • 1 zucchina
  • 1 carota
  • 8/10 datterini maturi
  • 1/2 porro (per la julienne)
  • 1/2 scalogno
  • pepe nero in grani, 3 cucchiai di vino bianco e 2 di aceto (riduzione per zabaione)
  • 3 tuorli d'uovo
  • aneto q.b. (si consiglia l'utilizzo di uova a pasta gialla per ottenere la giusta intensità di colore del piatto)
  • sale,  pepe e olio di oliva extra vergine q.b.

Preparazione


Per prima cosa andiamo a sfilettare le orate per poi cuocerle a vapore al momento opportuno. Si consiglia di preparare prima la base di julienne e lo zabaione in modo da cuocere solo alla fine l'orata, in modo da servirla calda con le verdure e con lo zabaione.

Prepariamo quindi un fondo con un mezzo porro che inseriremo, tagliato a fette sottilissime, in una pentola con fondo di olio di oliva e.v.
facciamo imbiondire leggermente ed inseriamo le verdurine tagliate a jiulienne, compresi i datterini tagliati in quarti. In 7/8 minuti sono pronti da impiattare.
Per lo zabaione prepariamo in un altro tegamino un composto di scalogno a fettine, pepe nero in grani, 1/4 di bicchiere di vino bianco e due cucchiai di aceto.
Accendiamo la fiamma e facciamo ridurre per qualche minuto. Poi filtriamo il composto e lo utilizziamo come fondo per lo zabaione, sarà necessario farlo raffreddare un pò per non far si che si cuocia il tuorlo. 
aggiungiamo quindi i 3 rossi d'uovo con un pò di aneto e mettiamo a bagno maria qualche minuto montando il composto per ottenere una crema compatta ed omogenea.

N.B.
Fare attenzione a non cuocere l'uovo cercando di mantenere una temperatura che non superi i 70 / 80 gradi.
Per evitare intoppi nella preparazione sarà opportuno procedere per gradi:
disponiamo quindi la jiulienne sul piatto, adagiamo sopra il filetto cotto a vapore con un pizzico di sale e facciamo un top di zabaione, decorando con una forchettina .

Cacciucco

Il Cacciucco è sostanzialmente una zuppa di pesce, ricetta tipica della cucina toscana della costa tirrenica. Più precisamente, tipica della zona di Livorno e di Viareggio. 
Di fatti si parla spesso di Cacciucco "alla Livornese" come ricetta di riferimento popolare. 
La varietà di pesce che si trova in questo piatto ne dona il gusto strepitoso e il valore che negli anni gli è stato attribuito da buongustai e dai comuni commensali che vanno alla ricerca di qualcosa in più per avvicinarsi al mare e ai suoi generosi sapori.
Le coste della Toscana ospitano una miriade di ristorantini e trattorie tipiche, che nel rispetto delle tradizioni marinare più remote, cercano di offrire alla propria clientela questo piatto tradizionale nei diversi modi e con i più svariati accorgimenti che lo personalizzano in funzione di chi lo prepara.
Il cacciucco, storicamente parlando, era il piatto povero di queste zone portuali ed era preparato con il pesce avanzato nei banconi dei mercati giornalieri. 
Marinai e braccianti di terra venivano sfamati con questo pesce in zuppa, cucinato nei grandi calderoni messi sul fuoco della legna alla sera dopo il duro lavoro al porto.
Il pesce veniva cucinato in strada nei rioni e non si badava tanto alla qualità di ciò che veniva cucinato. Quando si dice che tutto fa brodo...
Nel tempo ovviamente la ricetta si è evoluta e raffinata diventando un piatto internazionale di grande prestigio, servito a dovere da ottimi ristoratori e mangiato in famiglia e in amicizia in occasioni di ritrovo e di festa. 
Per la preparazione del cacciucco si prestano diverse specie di pesci, la cosa essenziale è che vi sia un buon ecquilibrio nella consistenza e nel gusto. Essa dovrà risultare brodosa e polposa allo stesso tempo. Il sapore dei crostacei e dei mitili non deve eccedere e coprire troppo quello dei pesci da zuppa.
Per esprimerci al meglio sulla composizione eccovi un "copia – incolla"  direttamente dalla pagina di  wikipedia "cacciucco": http://it.wikipedia.org/wiki/Cacciucco 
"Non ci sono quindi regole precise sulla composizione ittica di questo piatto, ma piuttosto la scelta inequivocabile, per ottenere un buon risultato, di tutti quei pesci definiti "da zuppa". Una buona regola è quella di avere almeno una specie ittica in ciascuno dei seguenti gruppi di ingredienti:
Molluschi cefalopodi: polpo, seppia, calamaro
Molluschi bivalvi: cozze, vongole
Pesci da zuppa (lunghezza massima 10-15 cm)
Piccoli squali a tranci: palombo, nocciolo
Crostacei: cicale, scampi
Secondo la migliore tradizione livornese, il cacciucco deve essere gustato con un buon vino rosso (mai vino bianco)."

Detto questo, e lasciatami direttamente dalla didattica culinaria la possibilità di comporre la ricetta a nostro piacimento, ho deciso di personalizzarla a mio piacimento.
Ho utilizzato quindi: 
della famiglia dei molluschi cefalopidi, il polipo e le seppie di piccole/medie dimensioni
dei molluschi bivalvi, solo le cozze (ricche di sapore e relativamente economiche)
dei pesci da zuppa, la palamita, la rana pescatrice e la gallinella di mare  
della famiglia degli squali, il palombo
dei crostacei, le mazzancolle e le cannocchie.

Ingredienti (per 7/8 persone)

  • abbondante olio di oliva extra vergine grezzo dei frantoi toscani
  • 3 spicchi di aglio 
  • salsa di pomodoro (in pezzettoni o pelati a scelta) da 700 gr a 1000 gr
  • peperoncino q.b.
  • Vino bianco secco o rosso a scelta (abbiamo preferito il rosso)
  • un bel mazzetto di prezzemolo fresco
  • pane toscano a fette q.b.
  • 2 kg tra seppie e polpo
  • un trancio da 800 gr di palamita
  • 2 rane pescatrici di medie dimensioni
  • 2 gallinelle
  • 2 kg di cozze
  • un trancio da 800 gr circa di palombo
  • 1/2 kg di canocchie
  • 1/2 kg di mazzancolle

Preparazione


Innanzitutto dobbiamo deliscare i pesci, pulirli ed utilizzare le parti di scarto per preparare un fumetto veloce addizionato di sedano (un gambo), carote (1) e cipolla (1), una foglia o due di alloro e sale grosso q.b.. riduciamo quindi in tranci i pesci la cui pezzatura risponderà anche al nostro gusto e a come lo vogliamo poi vedere impiattato.

Partiamo da un classico fondo generoso di buon olio di oliva extra vergine in una casseruola o in una pentola di altro tipo, capiente e con fondo abbastanza largo.

Il fondo largo ci permettera di rosolare a dovere la prima parte di pesce e di non addensare troppo i diversi componenti tra loro.
Partiamo quindi dalla rosolatura dell'aglio schiacciato o, se lo si desidera, tritato finemente privandolo prima dell'anima centrale.
Appena l'aglio comincia a soffriggere, nel caso sia intero, lo togliamo e  andiamo ad aggiungere il polipo tagliato a pezzetti. Quest'ultimo è tra tutti i componenti quello che necessita della cottura più lunga (1 h e 10 min. circa). 
Una volta rosolato lo andiamo a bagnare con un bicchiere scarso di vino. E dopo aver sfumato completamente possiamo aggiungere il pomodoro per mandarlo in cottura prolungata con la fiamma bassa e il coperchio socchiuso.
Aggiungiamo un po' di peperoncino a piacere e dopo una mezz'ora circa uniamo anche le seppie. 
Il pesce va quindi via via inserito nel composto in base al tempo di cottura necessario.
Una volta risolta la questione polipo e seppie sappiamo che i pesci da zuppa cuociono tutti nel giro di poco tempo (dai 15 ai 20 min massimo) e che le vongole e i crostacei vanno inseriti alla fine con una cottura che va dai 5 ai 10 minuti (tempo di schiusura dei mitili).
Aggiungiamo di tanto in tanto il fumetto se il composto ci sembra poco brodoso e saliamo solo verso la fine per aggiustare perchè, come sappiamo, il pesce contiene già una buona parte di cloruro di sodio, soprattutto per quanto riguarda gli ultimi prodotti aggiunti (crostacei e mitili).
Il cacciucco va mescolato di rado in maniera delicata e se è possibile muovendolo solo con le mani ai lati della pentola utilizzata (come per scuoterlo un pò rimuovendolo dal fondo).
Prima di inserire gli altri pesci assaggiamo sempre il polipo e le seppie e constatiamo che siano già avanti con la cottura (che può variare in ragione della qualità del pesce e dalla dimensione).
Una volta terminata la cottura finiamo con un filo d'olio e.v. a crudo e un'abbondante spolverata di prezzemolo fresco tritato.
Lasciamo riposare almeno un'oretta per farlo rapprendere e serviamo caldo in una ciotola con delle fette di pane toscano passato al forno e cosparso di olio di oliva.

Abbiamo abbinato alla zuppa un vino rosso Sangiovese superiore dei colli tosco emiliani abbastanza giovane.
Il cacciucco può fungere anche da piatto unico.  In questo caso potrebbe essere necessario rivedere le quantità.