Tagliolini salmerino e finferli - di Alessandro Cassetti


Ingredienti (per 4 persone)

  • 300 gr di tagliolini all’uovo 
  • 3 filetti diliscati di salmerino (o trota bianca se volete)
  • mezza cipolla e uno spicchio d’aglio
  • 100 gr di finferli freschi (una bella manciata nel caso trovaste di funghi finferli freschi)
  • basilico, prezzemolo e una punta di rosmarino
  • olio di oliva E.V. e burro q.b.
  • un po’ di brodo vegetale o fumetto per tirare la pasta ultimandone la cottura


Preparazione

In una terrina capiente inserire i funghi a spurgare con acqua tiepida, lasciateli almeno un’oretta se potete.
Nel frattempo andiamo a spezzettare i filetti di trota che metteremo da parte per una cottura veloce direttamente nel sugo.
Partendo quindi con un soffritto di cipolla trita e aglio a fettine sottili andiamo ad aggiungere subito in padella un ciuffo di rosmarino tritato molto finemente.
In questo fondo andiamo a cuocere i finferli finché questi non raggiungono una consistenza morbida.
Verso la fine della cottura andiamo ad aggiungere anche i pezzetti di salmerino che cuoceranno stufati nel sugo in pochissimi minuti.
Integriamo con prezzemolo tritato, pezzetti di basilico fresco e un filo d’olio d’oliva extra vergine.
Tiriamo direttamente la pasta nel sugo aiutandoci eventualmente con brodo vegetale o fumetto di pesce.
Saliamo e pepiamo a piacere.

Pizzocheri classici alla "Valtellinese" - Ricetta di Cristiano Poletti


Ingredienti (per 4 persone)



  • 250 gr di farina di grano saraceno
  • 100 gr di farina 0
  • 250 gr di patate
  • 300 gr di foglie di verza
  • 250 gr di formaggio bitto o casera giovane
  • 150 gr di bitto o casera stagionato
  • 150 gr di burro
  • 3 spicchi d’aglio
  • qualche foglia di salvia
  • sale e pepe



Preparazione

Versare a fontana le due farine mescolate e impastarle con circa 2 dl di acqua, fino ad ottenere una pasta liscia omogenea.
Formare una palla, coprirla con un canovaccio e farla riposare per circa un’ora. Intanto sbucciare le patate, preparandole a pezzi, e tagliare le foglie di verza a fette sottili e grossolane.
Riprendere la pasta, stenderla non troppo sottile e ricavare i pizzoccheri ( tagliatelle corte di un centimetro di larghezza e 5 centimetri di lunghezza). Far bollire abbondante acqua in una pentola, salarla ed immergervi prima le patate poi le foglie.
Quando le patate sono quasi cotte, tuffare nella stessa pentola i pizzoccheri.
Nel frattempo, sciogliere il burro in un pentolino a fuoco basso e farvi stufare l’aglio affettato finemente con le foglie di salvia.
Tagliare i formaggi a scaglie sottili, sbriciolando quello stagionato.
Quando i pizzoccheri saranno cotti al dente, sgocciolarli insieme alle verze e alle patate.
Disporre in una pirofila calda un quarto dei pizzoccheri con le verdure, distribuirvi sopra un quarto del formaggio, pepare ed irrorare con un quarto del burro fuso con l’aglio e la salvia.
Proseguire gli strati, fino ad esaurire gli ingredienti e servire. Se vorrete, potrete passare il piatto per qualche minuto in forno, per far fondere meglio il formaggio.

Orzotto Trentino


Ricetta a cura di Piero Zoboli e Stefano Tassi – Sloow food  condotta di  Cento (FE).

Ingredienti (per 4  persone)


  • 160 gr di orzo perlato
  • 100 gr di pancetta affumicata ( o fresca se si preferisce)
  • 1 salsiccia di maiale 
  • 1 spicchio d’aglio
  • 1 cipolla bianca media
  • 1 gambo di sedano
  • 1 carota
  • 1 patata media
  • 1 piccolo mazzetto di erba cipollina
  • 50 gr di burro
  • 1,5 lt di brodo di carne
  • 2 foglie di alloro, olio, sale e pepe q.b.



Preparazione

Per prima cosa laviamo, mondiamo e tagliamo le verdure (sedano, patate, carote e cipolla) a dadini (mirepoix grossolana). Soffriggiamo il tutto, tenendo da parte solo le patate, con uno spicchio di aglio tritato o in camicia in un fondo di burro fuso e caldo in padella.
Uniamo al fondo la pancetta tagliata a striscioline o dadini e l’orzo, precedentemente tenuto a bagno (circa un’ora) e scolato bene. Saliamo subito con una manciata di sale grosso.
 Facciamo scaldare bene il tutto ed aggiungiamo qualche mestolo di brodo per cominciare la cottura di questa zuppa proprio come fosse un risotto.
Inseriamo anche le 2 foglie di alloro che andremo a togliere a cottura ultimata. Continuiamo la cottura a fiamma bassa, aggiungiamo brodo quando il composto lo richiede per consistenza e a metà cottura inseriamo anche la dadolata di patata.
A fine cottura aggiustiamo di sale, pepiamo ed inseriamo l’erba cipollina fresca tritata finemente, con un filo d’olio di oliva extra vergine.
La zuppa d’orzo dovrà risultare cremosa e non troppo brodosa.
Al momento del servizio potrà essere gradita con un po’ di trentin grana o parmigiano reggiano grattugiato.

Costolette di agnello in crosta di pistacchi

Ingredienti (per 4 persone)

  • 4 costolette di agnello (raddoppiare la dose per i più golosi, ne varrà la pena!)
  • 1 o 2 uova (a seconda della pezzatura)
  • pan grattato q.b.
  • Pistacchi q.b.
  • olio di semi per la frittura
  • sale e pepe q.b.


Preparazione

Prendiamo le costolette già tagliate dal nostro macellaio di fiducia ed eventualmente eliminiamo le parti esterne troppo grasse.Battiamo le leggermente, senza stracciare la carne.
Nell’impanarle, pre frittura, non utilizziamo la farina per non appesantirne il gusto e per evitare che diventino troppo pastose in cottura, mascherando il gusto del pistacchio che ne giustifica il proprio carattere distintivo.
Quindi le passiamo nell’uovo sbattuto salato e pepato, poi le impaniamo in un mix di pan grattato e granella di pistacchi (circa 50%/50%). Assicuriamoci che siano ben impanate, quindi ben pressate e asciutte.
Le andiamo ad immergere in abbondante e bollente olio di semi vari o di arachidi. Se ci pare è possibile utilizzare olio di oliva (ovviamente il punto di fumo sarà più elevato ma anche il prezzo…).
Aspettiamo che facciano una bella crosta dorata, solo allora anche la carne sarà cotta al suo interno.
Asciughiamo in una placca con fogli di carta assorbente e serviamo preferibilmente con patate arrosto o padellate al burro e salse agrodolci  a parte (ad esempio “ai mirtilli o lamponi”).

Patate saltate burro e salvia

Ingredienti (per 4 persone)

  • 4 patate medie (tot. 300 gr circa)
  • 4 o 5 foglie di salvia
  • sale, pepe e burro q.b.



Preparazione

Il procedimento per saltare le patate in padella ed al contempo renderle fragranti ed appetitose è molto semplice.
Partiamo dallo sbucciare le patate per poi tagliarle in quarti o comunque in tocchetti grossolani ed omogenei.
N.B.  nel caso volessimo tagliare le patate e tenerle pronte per cuocerle in un secondo momento, perché ad esempio stiamo preparando la linea di cucina con altre preparazioni, è necessario tenere i tocchetti immersi in acqua fredda per evitare che rimangano all’aria, in quanto l’ossigeno va ad accelerare il processo di ossidazione dell’alimento che andrà a sviluppare una dose elevata di solanina che è un alcaloide tossico contenuto nella patata per natura. 
L’ossidazione diventa visibile nel momento in cui la fetta sbucciata risulta leggermente annerita. Non che questo processo possa dare disturbi seri al nostro organismo ma senz’altro toglie all’alimento buona parte di gusto e di principi nutritivi.
Immergiamo quindi  i pezzi ottenuti in abbondante acqua bollente e salata.
La cottura deve essere quasi completa e quindi la patata sarà “al dente”. Scoliamo e saltiamo in padella con una generosa quantità di burro e salvia.
Ultimare la cottura aggiustando di sale e pepando a piacere. 
Le patate risulteranno morbide al loro interno e leggermente crostificate all’esterno. Gustose e fragranti potranno adattarsi al ruolo di contorno per innumerevoli piatti (arrosti, bolliti, carni e pesci alla piastra, spezzatini, ecc).

Tagliatelle ai funghi porcini di sottobosco e vongole veraci profumate alla maggiorana - Ricetta di Matteo Tralli

Ingredienti (per 4 persone)

  • 350 gr di tagliatelle all’uovo (tipo emiliane classiche strette)
  • N.B. Per la pasta utilizziamo 1 uovo per ogni 100 gr di farina ( usare l’acqua solo per correggere la consistenza dell’impasto, la sfoglia deve essere gialla)
  • 4 spicchi di aglio
  • 60/70 gr di funghi porcini essiccati
  • 250 gr di vongole veraci
  • un paio di rametti di maggiorana
  • olio di oliva e.v., burro, sale, pepe, vino bianco q.b.




Preparazione

Per prima cosa dovremo spurgare le vongole. Le sbattiamo una ad una per poi lasciarle a mollo un paio di ore in un recipiente largo con acqua e sale grosso. attenzione l’acqua deve coprire interamente il prodotto e deve essere cambiata assieme al sale 2 o 3 volte nel tempo stabilito.
L’ideale sarebbe lasciarle in ammollo dalla sera prima per poi risciacquarle e adoperarle per la preparazione del pranzo dell’indomani.
in una padella andiamo a schiudere le vongole con il classico procedimento, già visto per gli spaghetti alle veraci. Quindi, mettiamo sul fondo della padella un filo d’olio e i due spicchi di aglio schiacciato (io personalmente lo trito per il mio gusto personale).
A fiamma viva inseriamo le vongole e spruzziamo un po’ di vino bianco su di esse. Tempo 2 minuti che il vino sfumi un po’ e copriamo con il coperchio fino a che non si siano aperte tutte. Spegniamo la fiamma e conserviamo l’acqua del fondo in un pentolino.
I funghi porcini andranno anch’essi spurgati in un recipiente colmo di acqua tiepida. L’acqua dev’essere abbondante in modo che i funghi non siano fissi ed abbiano modo di spurgarsi uniformemente.
Generalmente si devono lasciare in ammollo almeno 20/30 minuti per far si che eventuali scorie o terriccio si stacchi dal fungo stesso. Il tempo dipende comunque dalla sabbiosità del terreno in cui sono cresciuti.
Fatto questo, andiamo a strizzarli bene e a saltarli velocemente in una pentola con un po’ di burro e olio d’oliva, 2 spicchi d’aglio in camicia, sale e pepe a piacere.
Prima di inserirli nel fondo, togliamo l’aglio in camicia nel momento in cui ha rosolato abbastanza e quindi rilasciato il suo aroma.
Cuociamoli fino a quando il fungo non diventerà morbido. Non abbiamo previsto un tempo fisso per questo tipo di operazione perché la tempistica è sempre diversa in relazione al prodotto stesso che può esse più o meno duro a livello di nervatura propria.
Generalmente si va dai 10 ai 20 minuti.
Una volta messi da parte i due fondi possiamo procedere alla cottura delle tagliatelle.
Uniamo quindi i due composti in un’unica pentola con un po’ di acqua delle vongole e mandiamo il tutto in temperatura per finire la cottura della pasta.
Per questo motivo le tagliatelle andranno scolate a metà cottura ed immerse direttamente nella salsa di vongole e porcini. Nell’ultimare la cottura queste ultime assorbiranno l’acqua di cottura delle vongole e dei funghi.
Se vediamo che il composto tende a seccarsi troppo prima della fine della cottura aggiungiamo ancora fondo liquido. Ultimiamo il piatto con una manciata di maggiorana trita ed una spolverata di prezzemolo fresco.
Servire rigorosamente al dente, ben cremose e con un filo d’olio crudo all’uscita.